domenica 15 gennaio 2012

I  Tarocchi di Consapevolezza

secondo il Principio di Sincronicità di C.G.Jung

di Elisabetta Vera Graziani



Affrontare in questa sede il tema dei tarocchi legato all’ambito della relazione d’aiuto e del counseling è sicuramente un atto di coraggio da parte mia, penso che ne converrete con me…

Nel nostro viaggio di conoscenza del Counseling Pluralistico Integrato sono ancora molte le teorie e le pratiche da esplorare che hanno un riconoscimento scientifico sia nell’ambito del counseling che nell’ambito psicologico e psicoterapeutico.

E il Tarocco di Consapevolezza non è fra queste pratiche. Assolutamente non c’è.

Ed è per questo che stamane, iniziando a scrivere questo testo ero permeata da non pochi timori: i lettori più scettici potrebbero criticare…forse neanche iniziare a leggere…potrei essere avvicinata al mondo dell’occultismo esoterico…la mia immagine di professionista potrebbe essere messa in discussione...

Ma dopo vari tentennamenti, decido comunque di seguire la mia intuizione, non tanto perché amo il rischio, ma  quanto perché nel momento in cui dovevo scegliere tra la “strada battuta” e quindi affrontare temi più scientificamente riconosciuti o il “sentiero scosceso” e quindi  avventurarmi in un tema ricco di pregiudizi…mi è venuto in aiuto un evento sincronico che ha confermato la mia iniziale intuizione…

Raccontandovi questo stra-Ordinario esempio del Principio di Sincronicità posso introdurvi così alla modalità di utilizzo dei tarocchi a favore dell’esplorazione del mondo interiore delle persone…

Come stavo dicendo ero nel pieno dei miei dubbi quando mi trovai ad aprire la mia “cassetta della posta”: sono iscritta a mailing-list di vario genere, e proprio perché sono tante, le mail che mi arrivano non le leggo quasi mai.

Ma oggi l’ho fatto e non so perché: oggi ho aperto una delle numerose mail, quella in arrivo dal MAMbo. E sapete che cosa ho trovato?

.. giovedì 18 agosto 2011 alle ore 21 nella terrazza del Museo d’Arte Moderna di Bologna un certo Claudio Widmann, psicologo, pedagogista,  psicoterapeuta, docente, autore e curatore di saggi di psicologia junghiana, terrà una conferenza intitolata “Gli arcani della vita: una lettura psicologica dei tarocchi” dove esporrà un'analisi accurata degli arcani maggiori e delle loro simbologie iconografiche e psicologiche.

Ecco che nel leggere ciò…ho avuto un sussulto. Che strana coincidenza.

Non vi pare che lo sia?

Non è poi così comune che un museo di arte moderna faccia conferenze sui tarocchi in chiave psicologica... o almeno per me non lo è.

E contemporaneamente in quel preciso momento della mia vita, io avevo non pochi dubbi sulla mia idea di scrivere un articolo sul possibile utilizzo dei Tarocchi di Consapevolezza nella relazione d’aiuto…

Una strana coincidenza che molto semplicemente rappresenta il principio essenziale della sincronicità attraverso le coincidenze significativequelle che attirano la nostra attenzione…che ci provocano un’emozione…che hanno un valore simbolico per la realtà che stiamo vivendo.

Ed è questo che ho sentito nell’accorgermi di questa strana coincidenza… l’emozione in quel sussulto…a cui ho attribuito il mio significato simbolico attinente alla realtà che stavo vivendo: in quel momento avevo bisogno di una spinta di coraggio per orientarmi con decisione verso la scelta desiderata e questa strana coincidenza  mi ha  dato una mano.

Per contestualizzare il termine sincronicità posso dirvi molto sinteticamente che fu  introdotto nell’ambito psicologico da Carl Gustav Jung nel 1950. Famoso psichiatra, psicanalista e antropologo svizzero ( per chi non l’avesse visto consiglio per conoscere un po’ della sua storia  l’intenso film “Prendimi l’anima” di Faenza ), Jung utilizzò questo termine per descrivere una connessione fra due o più eventi diversi che avvengono in modo sincrono, cioè nello stesso tempo, e tra i quali non è presente una relazione di causa-effetto ma una evidente comunanza di significato.

E’ chiaro fino a qui? Ci siete?... come direbbe una mia amata maestra…

Bene, proseguiamo…

E quindi come può essere applicato questo principio di sincronicità all’uso dei tarocchi?

Ancora un attimo, è necessaria una introduzione antipregiudizio…

Prima di conoscere il Tarocco di Consapevolezza personalmente associavo il termine tarocchi, come immagino molti di voi, al tavolo di una cartomante che legge il futuro.

Sono sempre stata estremamente scettica e perplessa nei confronti di chi ritiene di avere la capacità di poter vedere e predire ciò che succederà domani e per ora questo rimane il mio pensiero. Non penso che un simile potere possa essere stato concesso a noi umani…limitati dalla nostra finitezza nei confronti di un universo che prosegue aldilà di tutto…

Inoltre sono anche aspramente critica nei confronti di ogni forma di manipolazione psicologica…Noi esseri umani, chi più chi meno, siamo sensibili, consapevolmente o inconsapevolmente, a ciò che “l’altro” ci dice, ma anche a quello che diciamo a noi stessi: attenzione quindi alla cosiddetta “profezia che si autodetermina” da parecchi anni studiata sia in ambito sociologico che psicologico. (…ma questa è un’altra storia)

I Tarocchi di Consapevolezza non hanno nessuna connessione con la cartomanzia e la predizione del futuro (se non le carte in sé..) mentre sono basati su quel principio di sincronicità di cui si parlava prima. Le carte utilizzate in questo modo  diventano un potente ed efficace strumento di comprensione di sé e della propria realtà interna ed esterna contestualizzato nel qui ed ora.

Diverse sono le possibilità di “tiraggio” ma il principio base è sempre lo stesso: le carte che vengono casualmente scelte sono coincidenze legate allo stato interiore e inconscio di quella persona e il mio compito come conduttore della seduta è quello di aiutare il consultante a ricercare la significatività di quelle carte-coincidenze.

Molto semplicemente… che cosa quelle carte rappresentano per quella persona in quel momento della sua vita? Quali messaggi fino a quel momento inconsci sono pronti per giungere alla coscienza?

Ed è quindi la persona stessa che attribuisce i significati alle carte in base a ciò che cattura la sua attenzione sia guardando le immagini simboliche sia ascoltando gli stimoli  del conduttore durante l’esplorazione.

Ma perché una persona dovrebbe avvicinarsi ai Tarocchi di Consapevolezza?

Chi li ha provati lo sa: sono in grado di fare la TAC di quella parte di inconscio che si trova alla soglia del cosciente. Cosa significa?

Che possono essere utili come ricerca personale in uno stato di benessere preesistente se si desidera aumentare la propria consapevolezza e la scoperta e conoscenza di sé.

Ma possono essere utili anche quando ci si trova in condizioni di difficoltà e blocco rispetto ad una determinata situazione della nostra vita: i Tarocchi di Consapevolezza hanno la capacità di illuminare le risorse individuali in un momento in cui non le vediamo più mostrandoci la strada per poterle utilizzare al meglio al fine di  raggiungere il miglior benessere possibile.

Che altro dire?...molte sarebbero le cose da raccontare su ognuno dei 22 Arcani maggiori…ma lo spazio qui ed ora è terminato.

Questa volta però vi lascio lanciandovi  uno spunto che potete utilizzare nel caso abbiate voglia di dedicare del tempo a voi stessi e di giocare un po’ d’immaginazione.

Guardate le carte che trovate in queste pagine e scegliete quella che vi piace di più.

Osservatela, portate l’attenzione ad ogni piccolo particolare.

Ora immaginate di essere “dentro la carta” nelle sembianze di quel personaggio o di quel particolare che vi cattura e incuriosisce. E scrivete…

Descrivete il vostro stato d’animo, ciò che vedete nell’ambientazione, le vostre sensazioni...e tutto ciò che vi viene in mente da questo nuovo punto di vista, ma senza pensarci troppo. Cercate di farvi trasportare dalla vostra immaginazione.

Dopo aver lasciato a riposo ciò che avete scritto per almeno un giorno, andate a rileggere. Che impressione vi da? Quali sentimenti vi muove? Come questo scritto “fantastico” può essere collegato alla vostra realtà?

Allenatevi a cercare la significatività di ciò che avete scritto.

Ma come diceva Jung in riferimento all’I Ching, altro strumento basato sul principio di sincronicità , “…insiste in ogni momento sull’autoconoscenza. Il metodo con cui ottenerla, si presta a usi impropri di ogni genere, e pertanto non è fatto per persone frivole e immature…E’ adatto solo a pensosi e riflessivi, che amino meditare su ciò che fanno e su ciò che accade loro…”

Alla prossima…

Elisabetta Vera



Note:

Come non citare il “magico” A. Jodorowsky che, insieme a M. Costa, sui tarocchi ci ha scritto un manuale: ”La via di Tarocchi” edito da  Feltrinelli.

Consiglio sul tema della sincronicità “Nulla succede per caso” dello psicoterapeuta R.H. Hopcke:  è accessibile, discorsivo e permette di capire facilmente il pensiero di Jung.

Le carte utilizzate sono i Tarocchi Marsigliesi restaurati da A.Jodorowsky e P.Camoin




Articolo tratto da l' Edizione n°  15


         

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