domenica 4 novembre 2012

I Legami e gli Ordini dell'Amore




"Come l'albero non decide su quale terreno crescere, nè in che modo si svilupperebbe in un campo aperto piuttosto che nel bosco, oppure in un luogo protetto piuttosto che sulle alture esposto alle intemperie, così un bambino si adegua senza discussione al gruppo di appartenenza e vi aderisce con una forza e una aderenza simili a quelle di un impronta indelebile. Questo legame viene vissuto dal bambino come amore e felicità, indipendentemente dal fatto che il gruppo possa aiutarlo nello sviluppo o causare il suo deperimento.

La coscienza reagisce a tutto ciò che aumenta o minaccia il legame. Perciò abbiamo la coscienza a posto quando ci comportiamo in modo da garantirci l'appartenenza al gruppo.
E abbiamo una cattiva coscienza quando il nostro deviare dalle regole del gruppo è tale da temere di esserci giocati interamente o parzialmente il diritto di appartenenza. 
Ma entrambe le coscienze sono al servizio di un unico obiettivo.

Come il bastone e la carota, ci attraggono e spingono nella stessa direzione, rafforzando il nostro legame con le radici e il tronco.

La coscienza decide cosa è bene e cosa è male in accordo con i valori del gruppo di appartenenza.

La coscienza ci confina nel gruppo come un cane pastore confina le pecore nel gregge.
Ma se cambiamo ambiente, la coscienza per proteggerci cambia colore come il camaleonte.

Così sentiamo una coscienza quando stiamo con la madre e un'altra quando siamo con il padre. Una in seno alla famiglia, una sul lavoro, un'altra in chiesa e una diversa ancora all'osteria.

In tutte le circostanze, tuttavia, è percepita come amore per il legame e l'appartenenza, e come il timore della separazione e della perdita.

La coscienza ci tiene più o meno legati al gruppo secondo il potere che abbiamo in quel gruppo. Ma più siamo forti nel gruppo più diventiamo indipendenti dalla nostra coscienza.

Al contrario, i più deboli all'interno di un gruppo sono più coscienziosi e rimangono fedeli perchè sono uniti.

Per il benessere dei forti nel gruppo, i deboli mettono coscienziosamente a repentaglio salute, innocenza, felicità e la vita stessa, anche quando i forti li sfruttano senza scrupoli in nome di ciò che chiamano obiettivi superiori.
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Innocenza e colpa non sono equivalenti al bene e al male. Spesso commettiamo le peggiori azioni in buona coscienza e le migliori azioni sentendoci in colpa.

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L'ordine dell'amore tra genitori e figli è definito innanzitutto dalla regola che i genitori danno e i figli prendono.
I genitori danno ai figli ciò che hanno precedentemente preso dai propri genitori e ciò che prendono l'uno dall'altra come coppia.
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Chiunque arrivi per primo deve dare di più perchè ha già preso di più dalla persona che viene dopo.
L'ultimo arrivato può prendere più di quanto non dia.
Quando avrà preso abbastanza allora darà di più a coloro che seguiranno.
Quanto all'ordine del dare e del prendere vale anche per i fratelli e le sorelle. Chiunque arrivi prima deve dare a chiunque segua. Chiunque segua deve accettare da chiunque era prima di lui.
Ciò significa che il primo figlio deve dare al secondo e al terzo; il secondo prende dal primo e dà al terzo, che a suo turno prende dal primo e dal secondo. Il figlio più grande dà di più e il figlio più giovane prende di più. In compenso il figlio più giovane si prende cura dei genitori anziani.

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Liberamente tratto da "Costellazioni familiari" di Bert Hellinger Ed Tecniche Nuove, Milano 2005.

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