“Ogni fine richiama il suo inizio…e ogni esperienza ha bisogno di una buona chiusura”
…questo è quello che penso e che mi “succede” ogni volta che “chiudo” una porta, un
capitolo, una collaborazione, un’amicizia, una lezione, una seduta con un
cliente come anche un percorso di gruppo…
Se dopo un colloquio di counseling o un lavoro di gruppo non
ci fosse la parte conclusiva di preparazione al distacco e di rielaborazione di
ciò è stato fatto…la metà del lavoro andrebbe perso nelle parole e nelle
emozioni lasciate al vento…
“Cosa mi porto dell’esperienza? …. Cosa invece lascio che
non mi è servito?” …sono domande che aiutano a vedere chiaramente che un passo
è stato fatto, un nutrimento è arrivato, il cambiamento c’è stato...sempre e
comunque!
…che sia una consapevolezza nuova, un insight…come anche un
dolore inaspettato che ci apre comunque ad una nuova strada da percorrere o
invece ad una vecchia da abbandonare….
In Gestalt si dice “post-contatto”…quel momento in cui si
“saluta” l’esperienza vissuta portando
valore all’esperienza stessa e a ciò che ci ha donato: serve anche per dare
modo al “vuoto fertile” di arrivare affinché ci sia spazio per una nuova
esperienza…
E quando Claudia mi ha comunicato
la decisione di concludere l’esperienza della rivista… la prima cosa che ho
pensato è stata….ok ora mi preparo a salutare “L’Edizione”.
Prepararsi alla separazione non è
facile (…e per mia esperienza è difficile sia nel caso l’esperienza abbia avuto
una valenza positiva sia negativa.. )
Certo… ho sentito tristezze dentro
di me…qualcosa che finisce, dopo che finisce…non ci sarà più e al suo posto ci
sarà un “vuoto”…
Ma ora nonostante il velo di
tristezza…sento la gioia del cambiamento…per Claudia e anche per me.
E questa preparazione alla
separazione mi fa sentire di essere dentro al cambiamento nel momento stesso in
cui spontaneamente ripenso a me prima di questa esperienza.
Ripenso al mio primo articolo e incomincio
a ripercorrere questi 4 anni di collaborazione …e a rendermi conto di quanti
cambiamenti è stata partecipe e testimone questa rivista.
E dunque…Cosa mi porto di questa
esperienza?
Prima di tutto mi porto l’amicizia
con Claudia, una donna che stimo e a cui voglio bene.
Mi porto l’idea, ma anche
l’esperienza.., che i sogni che facciamo su noi stessi davvero si possono
realizzare nel tempo… se facciamo esperienza di consapevolezza e seguiamo il
nostro processo di crescita con amore, meraviglia, dedizione, gratitudine e
rispetto.
Mi porto il senso di fiducia che ho
imparato ad avere nei miei confronti e che ho sentito da parte di Claudia nel
lasciarmi completamente libera di esprimermi ogni volta.
Mi porto il coraggio di fare
scelte.
Mi porto la voglia di seminare e la
consapevolezza che saper aspettare porta sempre frutti di un lavoro intenso…anche
se diversi da quelli che mi aspettavo…e infatti…
… cosa lascio?
…il mio bisogno di ricevere un
feedback dai lettori… e le mie aspettative su questa esperienza.
Ho raccolto fiori splendidi e
frutti gustosi molti diversi da quelli che pensavo… e ne sono davvero molto
grata.
Bene è giunta l’ora…
Ciao “L’Edizione”… GRAZIE DI TUTTO.
Ti abbraccio con il cuore e con un
sorriso…
Elisabetta Vera
Dalla rivista "l'Edizione" n° 26 Novembre/Dicembre [Edizioni Farnedi], ultimo numero.
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