giovedì 21 febbraio 2019

Guida alla scoperta del nostro lato oscuro



"Il piccolo libro dell'ombra" è davvero un piccolo ma prezioso tesoro.


Il lungo sacco che ci tiriamo dietro

Abbiamo alle nostre spalle un lungo e invisibile sacco che abbiamo riempito durante la nostra vita.

Iniziamo a riempirlo da bambini: tutto quello che di noi non piaceva ai nostri genitori, per non perdere il loro amore, lo abbiamo messo dentro.

Poi ci abbiamo aggiunto quello che non piaceva alla maestra.

Poi quello che non piaceva ai nostri coetanei.

e poi la società, la cultura, la religione...

e poi così..andando avanti nel corso della vita ci siamo abituati a mettere parti di noi in questo lungo sacco, ...per essere accettati, amati, inclusi.


Ecco che abbiamo il nostro carico che ci portiamo dietro.
Ogni giorno.
In ogni momento.
In ogni incontro.
Noi con il nostro sacco, lungo, pieno ed invisibile incontriamo gli altri...a loro volta carichi del loro lungo e pieno sacco.

Ad un certo punto succede che il sacco pesa davvero tanto, troppo e cerchiamo svuotarlo, di portar fuori quello che c'è dentro....

Esilio, la caccia e il recupero dell'Ombra

...quando la sostanza esce dal nostro sacco viene proiettata fuori carica di quell'aggressività  propria di chi è stato inascoltato per anni. Ma insieme all'aggressività c'è anche tutta l'energia e il talento che vi sono celati.

Quindi ad un certo punto la nostra anima lo sa che quelle parti, quelle Ombre vanno recuperate. Dentro vi è tutto il potere dei nostri talenti, rinnegati per un pasto d'amore e d'approvazione.

Ecco che ad un certo punto l'incontro con gli altri ci schiaccia dei bottoni creandoci disagio.

Nel primo stadio della proiezione nessun problema, l'altro è o fa qualcosa che non ci piace. La colpa è sua.

Al secondo stadio succede qualcosa: le parti dell'ingranaggio non combaciano più bene come prima.

Nel testo descrive un episodio in cui un genitore si accorge che la sua reazione rispetto ad un "errore" del figlio è esagerata.

Ecco quando ci accorgiamo che la reazione a ciò che ci disturba e ci crea disagio è esagerata, l'ingranaggio della proiezione inizia a vacillare.

Chi è nel viaggio verso di sé sa bene che quando il cambiamento sta per avvenire ...il nostro ego salta come una cavalletta per riportare tutto al posto originario.

Perciò entriamo nel terzo stadio. La nostra mente con le sue giustificazioni cerca di far tacere il rumore degli ingranaggi che non si incastrano più.

Anche qui un esempio: quando i discepoli sono scossi da un comportamento incongruente del proprio guru e incominciano a giustificarlo ricorrendo alle divagazioni mentali.

Ad un certo punto può succedere che siamo esausti in tutto questo lavoro di mantenere maschere a combaciare con il volto altrui e improvvisamente  GUARDIAMO DENTRO NOI STESSI E VEDIAMO LA NOSTRA DIMINUZIONE. 
Ci accorgiamo all'improvviso che ci siamo rimpiccioliti anno dopo anno.

E poi succede. Recuperiamo il mostro. La nostra Ombra. Scopriamo che in quello che abbiamo dato via di noi stessi c'è una parte di energia e di talento che ci appartiene.

"...è necessario riprendersi la strega per essere in grado di mangiare una parte sostanziale della nostra Ombra. E quando incominciamo a riprenderci l'autorità rifiutata o proiettata e a mangiarla, Saturno fa la sua comparsa; le nostre passioni si fanno più profonde e la malinconia, che è sempre un segno di Saturno e del recupero dell'Ombra, apporta allo spirito la sua sofferenza e la sua apertura. Entriamo in contatto con i limiti; e i limiti incominciano ad apparirci come una parte di noi stessi e una naturale funzione della vita".


Ecco che la persona che ha mangiato la propria Ombra non esprime più la rabbia...ma quello che ci sta sotto, il dolore.

L'oscurità contiene intelligenza, nutrimento e perfino informazioni, dicevano gli antichi. Ecco che la persona che si è nutrita della propria Ombra ha più energia e intelligenza.

Ma come si fa in pratica a mangiare l'Ombra?

Ritornare al Corpo, il nostro primo veicolo di apprendimento.

- Acuire udito, olfatto, gusto e tatto;
- Creare dei vuoti nelle proprie abitudini;
- Visitare tribù primitive;
- Fare musica;
- Modellare nella creta linee spaventose;
- Suonare uno strumento a percussione;
- Stare da soli per un mese;
- Giocare con se stessi e i propri ruoli.


Liberamente tratto e divagato da
"Il piccolo libro dell'ombra. Guida alla scoperta del nostro lato oscuro" di Robert Bly
Con amore

Elisabetta










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